Test Piaggio Liberty 125 Modello 2025

Il Piaggio Liberty 125 del modello 2025 è stato aggiornato più nell'estetica che nella tecnica. Un nuovo faro orizzontale a LED migliora la visibilità e conferisce un design moderno, mentre un display a colori da 5,5 pollici (a colori visibile solo in condizioni di scarsa luminosità) presenta le informazioni di guida in modo chiaro e ordinato. La connettività con lo smartphone è naturalmente possibile. L'ergonomia è stata migliorata con una forma del manubrio più alta e ottimizzata, per incrementare il comfort di guida e il controllo, specialmente per i principianti. Il motore i-gen efficiente, con iniezione elettronica, rispetta la normativa Euro 5+ e promette un consumo ridotto con una potenza tipica della sua classe: 8,1 kW (10,9 CV, a 7.750 giri/min) e undici Newton metri di coppia (a 6.250 giri/min). Inoltre, il Liberty 125 è disponibile in due versioni: la classica e la più sportiva versione S, che differiscono solo nell'estetica, poiché tecnicamente i due scooter sono identici. Novità anche per il portapacchi posteriore per il topcase opzionale, ora progettato per montare il topcase originale senza viti aggiuntive e piastra adattatrice.

Le modifiche rispetto al modello precedente sono minime, ma hanno assolutamente senso, visto che il prezzo è rimasto invariato. Perché cambiare tanto quando la base è solida? Il Liberty è uno scooter che dal 1997 ha continuato a maturare, posizionandosi nel segmento entry-level e offrendo tutto ciò che è necessario. Il trucco è nel suo robusto telaio in acciaio, nel peso leggero (128 chilogrammi a vuoto), nel telaio solido ma non spettacolare (forcella telescopica anteriore, monoammortizzatore posteriore) e, naturalmente, nelle grandi ruote: all'anteriore una ruota da 16 pollici con pneumatici 90/80, al posteriore un pneumatico 100/80 su cerchio da 14 pollici. Con un interasse di soli 1.350 millimetri, offre sufficiente stabilità per affrontare strade dissestate senza dover continuamente correggere la traiettoria. In altre parole: dove i piloti di Vespa sudano freddo sui ciottoli bagnati, il Liberty 125 scivola tranquillamente senza il minimo sussulto al manubrio. Ecco come si fa. Ed è proprio questa la differenza rispetto alla Vespa Sprint e Primavera: le ruote più grandi e il telaio convenzionale garantiscono tranquillità e stabilità, senza sacrificare l'agilità. Avendo avuto una Vespa Sprint 125, so di cosa parlo. E mi dispiace, cari vespisti: una volta provato il Liberty, si capisce che la Vespa può essere più stilosa, ma certamente non migliore. Perché il motore è esattamente lo stesso. La differenza principale: le Vespe sono prodotte in Italia, il Liberty è assemblato in Vietnam.

Come già accennato: uno scooter deve essere pratico. Il Liberty ha una capacità del serbatoio di circa sei litri e, con un consumo dichiarato di 2,5 litri per 100 chilometri, offre un'autonomia approssimativa di 250 chilometri per pieno. Questo è più che sufficiente per il piccolo e leggero scooter da città. L'unico vero inconveniente: nel vano sotto la sella non ci sta né un casco integrale né un casco jet più grande come lo Schuberth J2 che abbiamo utilizzato nel test. Alla domanda sul perché il vano non sia stato reso più grande, dato che la critica non è nuova, un dipendente Piaggio ci ha risposto: perché altrimenti serbatoio, batteria e altri componenti dovrebbero trovare una nuova collocazione. E semplicemente non c'è spazio. Infatti, il passaggio dovrebbe rimanere completamente piatto, quindi lo spazio sotto la sella deve essere massimizzato. Ergo: non c'è abbastanza spazio per un vano casco più grande. Peccato. Tuttavia, c'è un vano portaoggetti con presa USB per caricare il cellulare e altro durante la guida - pratico. Simpatico: il topcase opzionale ha una capacità di 31 litri, abbastanza per un casco più grande. Con un'altezza sella di soli 790 millimetri e un arco del passo non troppo largo, anche le persone più basse trovano un appoggio sicuro. Non c'è il cavalletto laterale, ma il Liberty può essere sollevato facilmente e senza sforzo sul cavalletto centrale. Simpatico: il freno anteriore è della Nissin, dotato di ABS e morde anche con tubi in treccia d'acciaio il disco freno da 240 mm. Dietro c'è un freno a tamburo convenzionale. La frenata è sufficiente in ogni situazione e la modulabilità è buona. Buono: le pedane del passeggero possono essere aperte separatamente, offrendo al passeggero più spazio per i piedi.

E allora, come va? Assolutamente semplice, intuitivo e privo di sorprese. La ruota anteriore da 16 pollici offre una stabilità rassicurante, sia per i principianti che per i veterani degli scooter. I pneumatici Maxxis di serie forniscono abbastanza aderenza anche a basse temperature e in condizioni di umidità, evitando spiacevoli sorprese. Rispetto a una Vespa Sprint o Primavera, il telaio del Liberty è decisamente più confortevole, con maggiori riserve su buche profonde, senza risultare rigido. Può darsi che le Vespa siano scooter più stilosi, ma il Liberty è indubbiamente quello migliore dal punto di vista oggettivo. La scelta del modello S (che costa 100 euro in più) è una questione puramente estetica. Da sottolineare l'eccellente protezione dagli agenti atmosferici, soprattutto grazie al parafango posteriore allungato che mantiene il corpo asciutto e pulito anche su strade molto bagnate. Un grande vantaggio per uno scooter. Il Liberty 125 è posizionato a livello di prezzo in modo molto competitivo: 2.999 euro per la versione base e 3.099 euro per la versione S. In alternativa, lo scooter è disponibile anche nella versione da 50 cc e, in Italia, anche da 150 cc.

Come casco abbiamo utilizzato il nuovo Schuberth J2. Un casco jet che dispone di una mentoniera removibile, senza limitare il campo visivo o sacrificare la leggerezza di un casco jet. La ventilazione è buona, la visiera parasole integrata rende superflui gli occhiali da sole e, per chi lo desidera, è possibile installare un sistema di comunicazione direttamente di Schuberth, poiché il casco è già predisposto per questo. Il comfort di calzata è molto piacevole, il casco è silenzioso e la ventilazione frontale funziona bene. Unico difetto: con 1.410 grammi (taglia S), è piuttosto pesante per un casco jet. Ciò è dovuto al fatto che condivide la base costruttiva con il casco modulare premium C5. Tuttavia, chi cerca un casco jet particolarmente sicuro accetterà volentieri qualche grammo in più. Positivamente colpiti anche dalle scarpe moto Vanucci VUB-5, che grazie al SympaTex hanno mantenuto i calzini asciutti durante la battaglia di due ore sotto la pioggia attraverso Milano. Così come la giacca in tessuto di Vanucci, Modello RVX-3. La membrana impermeabile ha mantenuto la parola e ha tenuto il busto asciutto. Diverse aperture di ventilazione possono essere utilizzate in estate per raffreddare e la vestibilità è confortevolmente aderente, senza stringere. In combinazione con i pantaloni antipioggia Held Rainstretch Base, si è al sicuro quando il cielo si apre.