Kawasaki ha rivisto l'elettronica della Ninja 1100SX in punti cruciali, anche se sulla carta (o nei documenti stampa di Kawasaki) non si riscontra alcuna differenza nelle funzionalità rispetto al passato. In particolare, il controllo di trazione ora funziona in modo più preciso, poiché non interviene più tramite interruzioni dell'accensione, ma controlla direttamente le farfalle, come mi ha rivelato un tecnico Kawasaki durante la cena. Il risultato è un intervento sensibilmente più morbido, che rende la moto più stabile e prevedibile. Non è stato possibile testare il miglioramento delle funzioni di connettività, inclusi il controllo vocale e la navigazione turn-by-turn. Per la navigazione durante la guida libera nel pomeriggio, Kawasaki fornisce un dispositivo di navigazione TomTom.
Nella maneggevolezza ci sono critiche alla 1100 che sono già note dalla 1000SX e purtroppo non sono state risolte: cambiare le modalità di guida rimane complicato, poiché richiede di tenere premuto il pulsante per diversi secondi con l'acceleratore chiuso. Il cruise control, che rappresenta una funzione utile nei lunghi viaggi e che funziona generalmente in modo soddisfacente, non mostra la velocità impostata sul display. Lo stesso vale per le manopole riscaldate, di serie nella versione SE, per sapere quale delle tre impostazioni è attiva, bisogna contare i lampeggi del pulsante. Chi pensa che la Ninja 1100SX SE abbia caratteristiche come i fari adattivi o una sospensione regolabile elettronicamente, si sbaglia. Questo lusso è riservato alla Ninja H2 SX SE.
Una nuova dotazione della Ninja 1100SX (SE) merita particolare attenzione, il che è facile, dato che è difficile da non notare: la porta di ricarica USB-C sul manubrio. Si nasconde sotto una grande copertura delle dimensioni di una scatola di fiammiferi, e non parlo dei piccoli accendini comuni, ma di quelli grandi, abbastanza lunghi da accendere tutte le candele di un albero di Natale di medie dimensioni. Probabilmente questa unità sopravvive al freddo glaciale, al caldo estremo, alla pioggia battente e alla grandine, nonché agli attacchi nucleari, ma per l'uso quotidiano sarebbe bastata una soluzione integrata più discreta.